Thursday, February 4, 2010

Venezia- October 2009


Venezia.
Venezia e' il luogo da cui provengo.
Veramente sono nata al Lido di Venezia ma questo e' un altro post...
Venezia e' considerata una delle piu' belle citta' del mondo, e posso onestamente dire di essere fiera di essere veneziana. I miei amici lo sanno, e alcuni amano ridere e prendermi in giro, ma credo che il tuo luogo di nascita faccia parte di te, e' una delle tue radici, non ti lascera' mai lungo il tuo cammino di vita.
Invecchiando ho iniziato ad amare questo posto sempre di piu'.
Una volta tornata dall'America non potevo mai averne abbastanza di questa bella isola; questa meravigliosa storica capitale che e' rimasta in piedi sulle sue acque, sulla Laguna di Venezia, per secoli.
E' un'isola che e' rimasta in piedi di fronte a molti fattori: dalla invasione Turca alle orde di turisti che continuamente camminano sopra alle sue fondamenta (le strade veneziane lungo i suoi canali), ponti e campi (piazze veneziane); dalla luna che governa l'aumento della Laguna riversandosi dentro e fuori Piazza San Marco, ma anche defluendo da canali, lasciando sbigottiti Americani e Cinesi camminando sopra a piccole e strette strutture, vestendo stivali di gomma e domandandosi che cosa non ha funzionato; dalla guerra e dai disastri che raramente sono accaduti nella storia (il piu' potente disastro strutturale distrusse il campanile di Piazza San Marco) ai numerosi restauri che ci sono sempre da qualche parte nell'isola.
Venezia continua a rimanere in piedi per il nostro piacere e la gioia dei nostri occhi.
La mia meravigliosa isola, fatta di palazzi di marmo e pietra, fatta di gente felice e "ciacolona", fatta di chiese, di luce e di nebbia, di gondole, del Carnevale, delle isole di Murano, Burano e Torcello, fatta di fuochi d'artificio che si riflettono sull'acqua alla fine di Agosto per la festivita' del Redentore...
Fatta di magia.
Nessun altro luogo le assomiglia.


"La civilta’ Veneziana si sviluppo’ a fronte di enormi difficolta’. Fu necessario reclamare la terra dalla laguna, asciugare le paludi e arginare i canali i quali dovettero essere scavati e mantenuti aperti. Anche se la terra era fertile, non ce n’era molta e non provvedeva abbastanza per far si che la communita’ potesse usufruirne e sopravvivere. Fu percio’ necessario esplorare il mare il quale non solo provvide pesce e flusso d’acqua ma anche il sale – un prodotto prezioso per la sopravvivenza di entrambi uomini e animali. Un’ altra merce di valore fu trovata lontano nel mare dell’ Est dove l’Imperatore Romano Bizantino regno’, supremo protettore della comunita’ lagunare. La rara merce che arrivo’ dall’ Asia centrale fu trasportata su battelli veneziani fino ai porti lagunari, e da li, percorrendo fiumi, cerco’ faticosamente di oltrepassare quello che rimaneva dei passi italiani, tedeschi e boemi. Nell’anno 810, lo stesso anno in cui la capitale fu spostata alle isole Rialtine, segui’ il rifiuto delle terre basse longobarde, e a seguito dell’espulsione dei francesi di Carlomagno, l’ isola di Venezia di quel tempo scelse il mare come la fonte sulla quale costruire il proprio destino, una scelta che porto’ alla citta’ grande potere e fama. E segno’, inoltre, la nascita della popolazione che regno’ sul mare per secoli e, come un narratore scrisse alla fine del dodicesimo secolo, “la popolazione piu’ forte che navigo’ i mari”."
Testi da – Venedig, Fulvio Roiter, Vianello Libri

Piazza San Marco e’ la piu’ bella sala da ballo del mondo e nient’altro se non il cielo blu e’ meritevole di essere il suo soffitto.

Napoleone Bonaparte, 1810

L’ isola di San Marco, con i suoi centoventi caffe’ o saloni probabilmente segnera’ il limite del mio vagabondare.

Stendhal, 1845

Chiostri e gallerie: cosi leggeri, pare siano stati il capolavoro di mani fatate: cosi forti che i secoli li maltrattarono in vano: il vento arrotonda questo posto...

Charles Dickens, 1846

Ovunque lo sguardo si soffermi a San Marco, o influisca sui toui sentimenti, e’ Bizantino o e’ stato modificato dall’influenza bizantina. E arrotondando le mura dei portici si trovano pilastri di pietre variegate, di porfido e serpentine verdi cupe tra fiocchi di neve, e i marmi, che in parte rifuggono e in parte cedono, al sole, come Cleopatra, “le vene piu’ blu da baciare”.

John Ruskin, 1851

Ritornammo sul Canal Grande nella nostra gondola. Guardammo la doppia linea dei palazzi tra i quali noi passammo riflettere la luce e l’angolo del sole sulle loro superfici rosa, e alterarsi con loro, senza sembrare cosi tanto abitazioni private e palazzi storici ma una catena di scogliere di marmo...

Marcel Proust, 1925

… una nota affascinante di imprevedibilita’, una arcane traslucenza. Stiamo volando sopra il mare e al di la’ del mare appare un arabesco indecifrabile di segni, di geroglifici e misteriose lettere di qualche alfabeto sumerico. Sembra uno strano arazzo, una decorazione interminabile, la proliferazione di canali, di sbancamenti e piccoli laghi che creano la laguna veneziana e che, visti dall’alto, ti fanno pensare ad un immenso e fantastico tappeto persiano.

Federico Fellini, 1987

1 comment:

  1. Complimenti, una bella presentazione di una vecchietta veneziana e di Venezia :)
    E bella pure l'impaginazione, con il semplice colore bianco, con leggera trasparenza dei pallini colorati che danno un leggero tocco di raffinatezza ;)

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